Le gallerie sotterranee di Cu Chi, la vegetazione di Cai Be, le mangrovie che oscurano le acque del Mekong dove il delta si disperde nel Mar della Cina. Una natura che si annoda intorno ai villaggi che popolano le rive del fiume, luoghi fatti di terra e acqua dove affiorano i segni di una storia e di una vita rurale immutata nel tempo e sospesa, in cui la natura spazia infinita avvolgendo oggetti, abitazioni e silenzi notturni. Il paesaggio è indagine e la fotografia, attraverso la contemplazione e l’attesa, s’impadronisce di un tempo perduto, per restituirci frammenti di una memoria collettiva.
Presenze, assenze e apparizioni che ci parlano di un “qui” che si rivela anche un “altrove”.
Francesca Vergnano:
Nata a Torino, Francesca Vergnano si dedica alla fotografia Fine Art prediligendo il bianco e nero come forma espressiva di ricerca personale. I suoi lavori, realizzati in pellicola con macchine fotografiche analogiche di medio formato, sono stampati in camera oscura su carta baritata ai sali d’argento. Numerose le mostre in cui ha esposto, tra le quali: Uomo&Natura, Ermanno Tedeschi Gallery, Torino (2013); Genesis Land, San Carlo 1973, Torino (2011); Reflexions Masterclass Exhibition, Maison Européenne de la Photographie, Parigi (2010); Open to All, progetto sulla disabilità promosso da Paideia e Fondazione CRT, Torino (2009); Fater – Un giorno, un’azienda, una città, a cura di Giovanna Calvenzi e Mario Peliti, Museo Vittoria Colonna, Pescara (2008). Dal 2003 al 2007 ha partecipato al Reflexions Masterclass, programma di formazione sul linguaggio della rappresentazione visuale e della fotografia contemporanea, a cura di Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret, rivolto a una selezione internazionale di giovani autori di tutto il mondo.